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Necrofilia legale in Egitto?

3 May

Considerata da sempre come una delle pratiche sessuali più deviate, la necrofila potrebbe diventare addirittura legale in Egitto. La notizia che ha dell’assurdo, è stata resa nota dal canale d’informazione Al Arabiya secondo cui il parlamento egiziano sarebbe sul punto di  approvare due leggi un tantino controverse sulla sessualità dei suoi cittadini.

Il progetto di legge prevede, infatti, la legalizzazione dei matrimoni con ragazze che hanno compiuto il 14esimo anno di età e la possibilità di fare sesso con la propria moglie defunta nelle 6 ore successive al decesso.

Ammetto di avere i brividi in questo momento, e non di piacere!!!

L’Egypt’s National Council for Women (NCW) ha chiesto formalmente al partito islamico, maggioritario in Parlamento, di non approvare le due leggi in quanto lesive dei più fondamentali diritti della donna.

Il Parlamento egiziano potrebbe introdurre così una vera e propria legalizzazione di una pratica messa al bando dalla società e dall’etica da millenni. Erodoto ne “Le Storie” racconta di come, proprio nell’antico Egitto, i corpi senza vita di donne particolarmente avvenenti venissero lasciati in decomposizione per almeno 3 o 4 giorni prima di darli agli imbalsamatori, in  modo da evitare che la bellezza del loro corpo esposto e senza più protezione potesse indurre in tentazione gli imbalsamatori.

All’origine di tale proposta di legge ci sarebbero le parole di un religioso Marocchino, tale Zamzami Abdul Bari, che sostenendo l’indissolubilità del matrimonio anche oltre la morte, di fatto consente, anche dal punto di vista religioso, l’unione con la defunta o defunto. Eh sì perché secondo il religioso anche le donne potrebbero approfittare di un occasione così succulenta, il modo poi, spero che lo spiegherà in privato a tutte noi.

Ma che fine ha fatto il vecchio e caro “Finché morte non vi separi”?

Siamo tutte donne fontana…forse

3 Apr

Se nel bel mezzo di una tranquilla e noiosa serata irrompesse nella vostra camera una ex hippie che, mettendosi a sedere sul vostro letto, vi dicesse: “siamo tutte donne fontana”, voi cosa pensereste? Io personalmente, a qualche problema idraulico di cui ero totalmente all’oscuro. Ma più la hippie parlava, in francese, (era la madre della mia coinquilina) più mi convincevo del fatto che stesse parlando di qualcosa di sessuale.

E più parlava di liquidi a cascata, simbolo di un perduto potere sessuale che le donne per secoli avrebbero controllato fino a far sparire perché sottomesse all’uomo, più io mi immaginavo l’atto dell’estremo godimento come una sorta di pre-parto in cui si perdono le acque. Insomma sconvolgente. Appena liberata dalla strana e mistica presenza della signora profumata di patchouli ho cominciato la mia ricerca sulle cosiddette Femmes Fontaine o meno poeticamente dello squirting, scoprendo un mondo a cui neanche tutte le chiacchiere tra donne mi avevano preparato.  Mi era quindi sconosciuto la quintessenza del piacere femminile e la presa d’atto mi ha a dir poco disarmato.

E soprattutto mi ha indignato la mancanza di una univoca spiegazione medica sull’argomento, come se non fosse degno di accurate analisi scientifiche. I giapponesi, che nell’ambito di pratiche sessuali poco ortodosse ne sanno una più del diavolo, chiamano il fenomeno shiofuki.

In estrema sintesi quella che impropriamente viene chiamata “eiaculazione femminile” verrebbe provocata da una forte eccitazione e dalla stimolazione di una parte identificabile con il punto G e con più esattezza con delle ghiandole posizionate intorno all’uretra chiamate ghiandole di Schene.  Il liquido verrebbe espulso tramite l’uretra come una normale pipi, pur non avendo la stessa consistenza e composizione.

Insomma, se durante una bollente sessione amorosa sentite improvvisamente la sensazione di fare la pipi, non trattenetevi, fatela! In realtà non si tratta di pipi ma di un eiaculazione goduriosa e i vostri partner saranno contentissimi di essere innaffiati… almeno credo!!

In realtà, nonostante esista una categoria di film porno dedicata a questa pratica, la maggior parte degli uomini con cui ho parlato dell’argomento non mi sembrava molto allettati all’idea di essere per una volta irrorati da un getto di liquido ribelle.

E se avesse ragione la ex hippie? se questa forma di godimento femminile fosse così potente da imbarazzare gli uomini stessi al punto da oscurare e negare per secoli l’esistenza stessa del fenomeno?  Magari le parole della signora sono un pò troppo femministe per i miei gusti, ma scoprire di avere la possibilità di raggiungere un tale orgasmo mi ha fatto sentire di per sé… potente 🙂

Saluti a tutte le Donne Fontana.

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A fior di labbra

27 Mar

All’origine fu il bacio della mamma. Stretti fra le sue braccia subito dopo aver abbandonato il caldo grembo dove vivevamo in solidaria. Dopo il primo, non abbiamo avuto più pace, papà, nonne, zie, fratellini e chi più ne ha più ne metta. Baci secchi, baci umidi, baci pungenti come quelli di alcune vecchie signore che con il passare degli anni avevano rinunciato alla ceretta. Baci soffici come quelli di alcuni papà che pur di non rischiare di irritare la tenera pelle dei propri bambini rinunciavano al rasoio e seguivano il rigonfiamento della pancia dell’ amata con la lenta crescita di una morbida barba. Da bambini ci hanno baciato dappertutto, piedini, manine, culetto, cosce cicciottelle, collo paffutello e questo ha contribuito a sviluppare le zone erogene che in età adolescenziale abbiamo riscoperto. Personalmente galeotto fu il gioco della bottiglia, cominciammo con il bacio sulla guancia per poi degenerare con il bacio viola nelle parti basse, introdotto da qualche furbetto che aveva già scoperto i film porno. Da lì in poi un fiume di baci, una pratica quotidiana che non stanca mai.

L’osculazione, termine appropriato per parlare seriamente di baci, ha un origine tanto remota quanto ancora inesplicabile. I bonobo, le più amorose delle scimmie antropomorfe, per risolvere i conflitti nella loro società governata dalle femmine usano più spesso il bacio che l’aggressione (e sono stati visti baciarsi  e darsi morsetti anche per 12 minuti di fila). Nonostante il bacio sia un atto naturale tra i nostri cugini primati, nella società umana ha subito evoluzioni differenti. Nell’antichità ad esempio non aveva una connotazione strettamente erotica e veniva scambiato sulla bocca anche tra gli uomini.  Una pratica ancora in auge in epoca contemporanea in Russia. Come poter dimenticare il bacio tra Leonid Breznev e il leader tedesco orientale Honecker che fece il giro del mondo e finì su un pezzo del muro di Berlino grazie all’artista russo Dmitry Vrubel  ad imperitura memoria?

Il più famoso bacio alla francese, ad esempio sembra non essere stato inventato dai francesi. Nella lingua dell’Esagono infatti questo tipo di bacio è chiamato embrasser avec la langue (letteralmente, baciare con la lingua) o la versione slang rouler une pelle, oppure rouler un patin (letteralmente, far girare un pattino); anticamente, si diceva paradossalmente baiser florentin (bacio alla fiorentina). Ma è certo che la paternità di questo bacio sensuale non spetti neanche ai concittadini di Dante visto che già alcuni testi vedici indiani del 1500 a.C. descrivono l’atto di odorar la bocca ( Atharaveda) e riferiscono che il “giovin signore lecca ripetutamente la giovane donna” (Rgveda).

Insomma che siano affettuosi, passionali, amichevoli, sensuali o erotici l’invito è sempre quello che Catullo espresse nella più bella delle poesie liriche d’amore : “Dammi mille baci”.

Viviamo, Lesbia mia, e amiamo

e non badiamo alle chiacchiere dei soliti vecchi troppo severi.

Il sole tramonta e poi risorge

ma noi, una volta che il nostro breve giorno si è spento

 dobbiamo dormire una lunga notte senza fine.

Dammi mille baci, poi cento

poi altri mille, poi cento ancora.

Quindi quando saremo stanchi di contarli, 

continueremo a baciarci senza pensarci

per non spaventarci e perché nessuno

nessuno dei tanti che ci invidiano

possa farci del male sapendo che si può

coi baci, essere tanto felici.

Catullo

Sodomia che passione

18 Oct

Benché tutte le espressioni dialettali e più volgari delle offese italiane facciano riferimento direttamente o indirettamente alla pratica dell’offrire il posteriore, pare che negli anni la sodomia sia assurta a pratica sessuale d’eccellenza. Osannata dagli uomini, grazie anche al veicolo pubblicitario dei film porno, non è affatto disdegnato dal gentil sesso. Al contrario, statistiche alla mano ben il 46% delle donne dichiara di esservisi cimentata almeno una volta nella vita. Una percentuale altissima se si tiene conto che solo nel 1992 la percentuale era del 33%. I dati sono il frutto di un‘inchiesta scientifica americana pubblicata sul Journal of Sexual Medicine che allontana il sesso anale dall’idea veicolata dall’immaginario popolare e lo traghetta sul podio più alto nella competizone tra le pratiche sessuali più goduriose. Ebbene si, secondo la statistica ben il 94% delle donne che praticano la sodomia raggiungo il bene amato orgasmo. E udite udite, il sesso anale batte quello orale. A questo punto val la pena provarci..

   http://www.slate.fr/story/28373/sodomie-sexe-etude